sabato 27 agosto 2011

at-tese

La vita scorre nella vita. un flusso unico tra un corpo e l'altro. il battito del cuore all'unisono segna lo scorrere del tempo. di un tempo relativamente breve ma importante e infinito nella mente. è lì e cresce dentro di te. un amore che non puoi descrivere. un amore di cui hai paura perchè non vuoi sottrarne ad altri. ma cresce. cresce con lui ogni secondo, ogni movimento, ogni calcio. e vorresti ascoltare il suono della sua voce, vorresti accarezzare le sue mani. vorresti tenerlo in braccio, e guardarlo cullato tra le braccia di suo padre.
e poi accade. tutto così rapidamente. tutto così brutalmente che quasi non te ne rendi conto. quasi speri che sia solo un incubo dal quale ti risveglierai prima o poi. si ti risveglierai. e invece no. è tutto lì. e adesso è il sangue che scorre fuori e dentro di te. e qualcuno porta via il tuo piccolo tesoro dal tuo grambo e lo mette in salvo prima che sia troppo tardi.
e finalmente riesce a piangere, finalmente grida disperato che vuole lottare che la vita è dentro di lui, che ha bisogno di te. ma tu non sei lì. non puoi abbracciarlo. non puoi baciarlo e sussurrargli che andrà tutto bene, che ci sarai, che può stare tranquillo.
da quel momento fino al momento in cui sarà in grado di farcela con le sue forze, lui non è più tuo. non ti appartiene più, sangue del tuo sangue.
è affidato a una macchina, che segna i battiti del suo cuore , che ossigena i suoi polmoni, che lo nutre.
e tu sei lì impotente, immobile, a guardare la vita che scorre, a sperare di poterlo abbracciare, accarezzare, rassicurare nei suoi pianti notturni. sperare che possa stare al tuo seno e godere della tua vicinanza, del profumo e del sapore del tuo latte.
devi lottare amore mio. devi lottare per te, per me, per tuo padre, che si sta dimostrando la roccia alla quale aggrapparmi, ma che ha bisogno ora più che mai di te. lotta amore. lotta contro tutti. sei un leone. devi farlo. devi farcela.