sabato 17 settembre 2011

oblò

Ci sono luoghi lontani dalla realtà, che la maggior parte di noi non immagina.
Luoghi- non luoghi, fuori dal  tempo e dallo spazio, chiusi da porte e oblò di vetro, e persiane, e veneziane che lasciano intravedere cose e persone e profumi ed emozioni indimenticabili.
Sono luoghi, questi, in cui tanti angeli lasciano le loro ali a metà del loro percorso e indossano camici blu, si legano i capelli e si lasciano crescere un pò di barba, o se li tagliano corti e li tingono di rosso o di castano scuro, si truccano gli occhi, o scelgono il carrè, e assumono sembianze umane, e decidono di di diventare angeli sulla terra.
E ci sono altri angeli, molto più piccoli, che hanno deciso di donare gioia a tante vite e di farsi conoscere un pò prima degli altri, di vedere la luce e sentire i profumi e ascoltare la musica con netto anticipo rispetto agli standard, ai nostri standard.
E poi ci siamo noi, che andiamo avanti e indietro, che abbiamo paura, che ascoltiamo il nostro cuore battere forte, dietro quelle porte chiuse, dietro quegli oblò di plexiglass un pò graffiati, un pò vissuti, che ci lasciano intravedere ciò che abbiamo di più prezioso al mondo.
In queste città invisibili, si sorride, si piange, si prega e sì, bisogna ammetterlo, il Signore viene a bussare nella mente e nel cuore anche dei più duri, dei più lontani, dei più critici.
Ci si guarda negli occhi e si sa già, si capisce quello che pensa e prova il tuo vicino, la donna che ti siede accanto e parla con l'oblò, e accarezza una mano piccola come quella che stringi tu: già hai vissuto le sue emozioni, quello che ha provato, e quello che prova.
Nessuno però sa quello che proverà, nessuno lì sa come finisce la storia, nessuno ha già letto il finale della sua favola.
E gli angeli vestiti di blu, ogni giorno ti raccontano un pezzo della storia, ti permettono di conoscere il piccolo angelo che dimora nella culla di vetro e che ti cerca la mano: ti raccontano di quondo fa la pipì, ti raccontano di quando la notte piange, di quando ha bisogno del tuo calore e tu non ci sei...  Ma ci sono loro, per fortuna ci sono loro a donargli amore, ad accarezzarlo dolcemente, a dargli da mangiare, a cambiargli i pannolini, a sentire il suo profumo aprendo l'incubatrice.
Ti parlano di tuo figlio, il bambino che hai portato dentro di te, quello che sogni di avere tra le tue braccia, sul tuo seno, di vedere stretto e sicuro tra le braccia di suo padre.
Bisognerebbe provare certe emozioni, bisognerebbe trovarsi in certe situazioni, prima di pensare di conoscerle.
Sono le città invisibili, le città in cui comprendi che non è più importante il colore della pelle, la religione; non ha più senso parlare di preoccupazioni, di stress, di turbamenti; non ha più nessun valore preoccuparsi di quello che finora è stato importante e che adesso non lo è più.
Tutto quello che si cerca, si spera e si trova è amore. E' tutto racchiuso in un'unica parola. Nient'altro.